giovedì 15 settembre 2016

I'm Clumsy

Una sera di queste, dopo cena, eravamo troppo euforiche per andare subito a dormire, perciò abbiamo deciso che era ora di uscire e vedere Bath by night.
Poche le parole per descriverla, perchè se è bella di giorno, lo è altrettanto la notte; l'illuminazione pare fatta apposta per risaltare tutte le più intime bellezze dei palazzi.
Evitando accuratamente la via dei night club, ci siamo addentrate negli angoli più nascosti che si celano in pieno centro, e quasi pare si rivelino la notte, sotto la luce delle stelle (si, ci sono le stelle, e pare incredibile viste le previsioni di amici e parenti riguardo la costante nebbia e pioggia; a quanto pare ci siamo portate dietro il nostro Mediterranean Weather).
Tornando alle nostre scorribande notturne, abbiamo scovato, illuminato quasi unicamente dalla luce che filtra dalle finestre, un piccolo cortiletto al cui centro troneggia una grande quercia che quasi lo copre totalmente con le sue spesse fronde.
Ci stava una foto.
Ho tirato fuori il telefono alla ricerca della migliore inquadratura: mi sono accucciata, quasi distesa, spostata su un lato, spostata sull'altro, stando sempre attenta a muovermi con cautela, quasi per non spezzare la magia dell'ambiente. Ho indietreggiato, indietreggiato ancora...SBAM...direttamente contro un paletto, fisso.
Dal primo giorno in cui abbiamo incontrato Alice, e lei ci ha insegnato la parola Clumsy* (il perchè ci abbia insegnato proprio questa parola lo lascio a voi immaginare), Marta non perde occasione per pronunciarla, e le occasioni (non stranamente) non mancano. Questa una di quelle ovviamente.
Il nostro giro notturno è continuato tra risate e scoperte, e, nel momento in cui siamo arrivate sotto casa, abbiamo deciso che non era ancora ora di andare a dormire.
Fortuna vuole che abbiamo un tipico English Pub proprio sotto il nostro appartamento e che in quel momento avessimo proprio voglia di una birretta per continuare a chiacchierare.
Ci siamo sedute fuori, nel cortiletto, e mi sono offerta di andare a prendere le birre, con lo scopo di praticare un po' di inglese con un real English man, senza ovviamente tener conto del mio inglese ancora alquanto traballante.
Ci ho messo venti minuti cercando di ordinare una "white beer"...il ragazzo dev'essere un vero British, per non avermi mandato a quel paese in quei lunghi minuti.
Conclusione: ho assicurato a Marta e Nastia che non andrò più ad ordinare al pub, almeno finchè non imparo ad ordinare qualcosa di esistente.
Per il resto tutto procede a meraviglia, pian piano mi sto ambientando e sto imparando a conoscere questa città.
News di questa sera: dalla prossima settimana daremo il via alle lezioni di italiano, spagnolo e russo. After dinner time. Tre lingue in un anno, soo ambitious.
Let's see...
Buona notte, Anna

*Clumsy = goffo, impacciato, sgraziato

                                    (in the photo we are with Alice at The Kitchen in Bristol)

lunedì 12 settembre 2016

Primi Giorni

Da poche ore a Bath e già ho realizzato di essere una residente di questa città.
Ma partiamo dall'inizio...
Sono partita da Trieste sabato pomeriggio, un nuvoloso pomeriggio di inizio settembre. Il tempo prometteva bene: l'Inghilterra mi dava già il suo benvenuto.
Sull'aereo avevo scelto il posto 19C, con la speranza fosse un posto fortunato, cosa che evidentemente non era per tutto il resto delle persone a bordo: fino all'ultimo nessuno è arrivato a sedersi nei due posti accanto al mio. Si è seduto nel posto accanto un passeggero inglese all'ultimo minuto, con aria assai affranta. Inutile, a quel punto, sottolineare la mia agitazione.
Il volo si è rivelato alla fin fine breve, senza imprevisti, a parte la pioggia che ci ha colti impreparati (col "ci" mi riferisco ai non inglesi, i british people avevano già tirato fuori i loro ombrelli a 10 minuti dall'atterraggio) nello scendere dall'aereo.
Un secondo imprevisto si è presentato nel momento del passaggio attraverso quella che era la vecchia dogana, ora sostituita da macchinari che leggono il tuo passaporto, con una telecamera verificano la corrispondenza tra la foto del passaporto e la persona, e, se confermata, aprono le porte. Peccato che una persona su tre passava, e io non ero tra quelle. Attimo di panico. Fortunatamente nell'areoporto lavorano persone molto gentili, le quali ti indirizzano verso un'altra fila da fare, dove a scrutarti alla consegna del passaporto non c'è una macchina ma una persona vera, scelta appositamente, penso, per il suo sguardo di ghiaccio.
Next step: find the Bus Station, e trovata quella capire da quale banchina parte il bus.
alla stazione dei bus ho incontrato Marta, la volontaria dalla Spagna. Ci siamo abbracciate come due amiche: la paura di non trovare il bus e rimanere in aereoporto ci ha unite come nessun'altra cosa.
Cambio a Heathrow, dove avremmo dovuto incontrare Anastasia. Di tempo ce n'è stato parecchio per chiacchierare, con in mano il primo di molti caffè. La cosa che mi piace del caffè qui è che qualsiasi tipo tu prenda ti daranno sempre una tazza grande con tanto latte e tanto caffè.
Incontrata Anastasia (da ora in poi la chiamerò Nastia) abbiamo preso il nostro bus.
Marta si è rivelata subito una persona molto socievole: è quella tra noi tre che parla di meno l'inglese ed è quella che ci ha trovato un alloggio per quando andremo a visitare Cardiff (in aereo ha conosciuto una ragazza di lì), ha chiacchierato quasi tutto il viaggio in bus con il conducente che si è rivelato spagnolo ed una guida eccellente per godere delle bellezze della campagna inglese...di notte.
A Bath siamo state accolte da una rumorosa folla di studenti e non fuori dai locali a far baldoria. Stanche abbiamo attraversato la fiumana di gente, consolandoci dicendo che di sabato è normale ci sia confusione e che avremmo avuto tempo di fare una buona dormita nei prossimi giorni...oggi Sam (il nostro mentore) ci ha rassicurate sul fatto che a Bath le gente esce e va per locali ogni sera. Anche di luned', confermo.
Ieri mattina, con Alice e le sue due bimbe, e questo pomeriggio, con Sam, abbiamo approfittato di girare un poco la città. Piccola, ma molto carina e soprattutto con tutto il necessario.
Oggi doveva essere destinato a svolgere le faccende pratiche: abbiamo concluso con un semi-appuntamento per i Bank Accounts, una SIM card che può essere rilasciata solo dopo aver aperto un Bank Account, il nome dei cheap shop, alcuni Pubs, la Discover Card per i residenti (ed ecco come ho realizzato di essere residente a Bath), e soprattutto lo scoprire che se abbiamo bisogno di francobolli possiamo tranquillamente trovarli in farmacia (What???).
Con la lingua per adesso va bene: capisco il necessario e conosco le parole per chiedere ciò di cui ho bisogno. Direi perfetto.
L'appartamento è molto spazioso e ognuna di noi tre volontarie ha una propria stanza, il che è ottimo poichè mi ha permesso di attaccare senza indugi tutte le foto che ho portato con me sul muro di fronte al letto. Vi ho sempre con me amici e famiglia.
In strada la confusione sta calando, e penso sia ora di chiudere e andare a dormire, sperando che non suoni anche stanotte l'allarme antincendio!
Domani visiteremo Bristol. We'll see.
Buonanotte, Anna